Le storie d’amore, quelle belle, quelle brutte, quelle fatte di tradimenti, quelle fatte di dissapori, hanno sempre la costante dell’imprevedibilità del momento, di quell’attimo nel quale passa in testa quel flash che ti porta un’idea, una convinzione, un colpo di fulmine.
La nostra storia è analoga.
Poteva essere un “c’eravamo tanto amati e poi ognuno per la sua strada”, poteva diventare un “c’eravamo tanto amati e perchè non continuare a farlo”.
Fu così che una sera mentre tra la nebbia alcuni membri giocavano a calcetto infreddoliti e umidi la domanda quasi contemporanea fu “ma perché non decidiamo di andare avanti al bivio e provare a percorrere la nostra strada?”.
Per un momento mi è tornata in mente la vecchia copertina del primo album di max pezzali da solista
Protagonisti diversi ma bivio simile.
Sempre per un gioco di casualità, capita che al solito campo trovi altre persone che condividono così, dal nulla, la tua stessa idea… “Oh ma che siamo su scherzi a parte? Vi siete messi d’accordo?” La domanda fatta da chi sta scrivendo questo articolo, quella sera.
Nel frattempo capita che lo stesso gruppo di persone continua a giocare a calcetto, si trova bene e va fuori a bere una birra, a cena insieme e il gruppo si ingrossa, condividendo le stesse idee.
Come spesso capita, c’è chi crede nel destino, chi gli affida le colpe dei propri fallimenti, chi invece reputa che il corso degli eventi sia semplicemente la somma delle nostre azioni unite alla velocità dei cambiamenti; fatto sta che come spesso capita in qualsiasi ambito, dal lavorativo all’affettivo, succede che nella casa dove sei stato fino a poco tempo fa, ci inizi a stare male. Parecchio male. Di solito c’è un padrone in una casa, puoi provare a mediare, ma quando il padrone ti fa capire che giuste o sbagliate, le regole a casa sua vuol farle (giustamente o no) solo lui, rimane solo una cosa da fare: prendere le proprie cose e salutare.
È così che il solito gruppo si ritrova a chiedersi: che si fa, si va a cercare casa in affitto o ci proviamo a costruire la nostra?
Beh… la risposta la state vedendo su queste pagine 🙂
Nel giro di un niente abbiamo provveduto con l’impegno di tutti a preparare tutta la parte burocratica (anche se poi, in realtà, la stanza piena di fogli era solo la mia :D); prendere contatti con le istituzioni, occuparsi della realizzazione del materiale associativo, stringere rapporti di collaborazione con chi saputo della nostra iniziativa, ha deciso di supportarci fin dal primo momento mettendo a disposizione tempo, contatti e tutto quello che poteva esserci di aiuto.
Il risultato? Niente meglio delle foto può mostrarlo
Oggi siamo ufficialmente operativi, abbiamo la nostra sede che ci ospita al circolo Dino Manetti a S. Piero a Ponti (Campi Bisenzio), luogo dove si tengono le riunioni sociali e anche le cene, abbiamo già stretto accordi per i campi da gioco e abbiamo sul tavolo alcuni progetti in fase di sviluppo supportati sia dalle istituzioni sia dai nostri partner; abbiamo il nostro fotografo ufficiale che ci segue nelle nostre uscite domenicali e un calendario già fitto di impegni fino a fine febbraio del 2016.
Siamo impazziti? Può essere, ma prendendo in prestito una frase celebre dal libro “Paradise lost” di John Milton “Meglio regnare all’inferno che servire in paradiso”.
Qua sotto la prima riunione per l’elezione dei consiglieri e la loro “campagna elettorale”: ma dove andremo a finire? 😀
Nel frattempo vi presentiamo anche le mascotte del team, Lara e Orso